sabato 22 ottobre 2016

Step 06 - La scienza del colore

Come si manifesta il colore nella scienza?

Il colore "bianco fumo" è stato coniato ufficialmente nell'anno 1987, principalmente per il web. Non ci sono testi di fisica che parlino di questo colore, quindi l'analisi verterà principalmente sul colore Bianco.

Il colore bianco nella fisica si può trovare principalmente nel campo dell'ottica, relativo al "colore" della luce. La luce bianca, emessa dal sole e da molte sorgenti artificiali, si può considerare una miscela di radiazioni elettromagnetiche di lunghezza d'onda compresa tra i 400 nm (violetto) e 700 nm (rosso). I diversi colori che compongono lo spettro corrispondono alla diversa lunghezza d'onda delle radiazioni semplici nelle quali viene dispersa dal prisma il fascio di luce bianca. Quando il fascio luminoso bianco colpisce il prisma subisce due volte (perché due sono le facce del prisma che incontra) il fenomeno della rifrazione. I sette fasci colorati (di cui è composta la luce bianca) sono rifratti secondo un angolo diverso a seconda della loro lunghezza d'onda, perché l'indice di rifrazione del vetro di cui è costituito il prisma è diverso per le varie lunghezze d'onda. Ciò dà origine a un ventaglio di colori nel quale i raggi della luce rossa risultano i meno deviati e quelli violetti i più deviati.


Divisione dello spettro luminoso tramite prisma - http://www.viborher.dk/solrodportalen/dark-side-of-the-moon-paa-solroed-bibliotek/


La percezione del colore ha origine dalla luce bianca che colpisce le superfici degli oggetti. Essi a loro volta hanno la proprietà di riflettere tutta o parte della luce che ricevono; più in particolare, la superficie di un oggetto trattiene alcune frequenze luminose e ne riflette altre.
Una superficie appare bianca quando riflette le radiazioni che riceve, nera quando le assorbe tutte.
La luce riflessa dalle superfici raggiunge i recettori collocati all’ interno dell’ occhio, i quali, secondo la teoria del fisico inglese Thomas Young (1773-1829), in seguito approfondita dal tedesco Hermann Helmoltz (1821 – 1894) e da altri studiosi, sono sensibili a tre diverse lunghezze d’ onda che corrispondono a tre colori fondamentali: alcuni recettori regiscono ai colori blu-viola, altri ai verdi e altri ancora ai rossi.
Le diverse onde luminose stimolano quindi i recettori disposti sulla retina all’ interno del nostro occhio e da qui gli stimoli cromatici vengono trasmessi al cervello, che attraverso complesse operazioni di rielaborazione traduce gli impulsi in colori: possiamo pertanto affermare che è il nostro sistema percettivo a “creare” il colore.

A proposito dei corpi che emettono o brillano di luce propria (ad esempio le stelle e il Sole), è noto che tutti i corpi al di sopra dello zero assoluto emettono radiazione elettromagnetica conpotenza che è proporzionale alla loro temperatura assoluta T; se il corpo è sufficientemente caldo parte di questa radiazione elettromagnetica cade nella banda del visibile risultando così visibile ai nostri occhi passando dal rosso, al giallo, al bianco, azzurro e blu quanto più il corpo è caldo (vedi temperatura di colore).

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